Riconoscibilità pre-archeometrica delle pietre verdi neolitiche. Limiti, procedure e suggerimenti per il riconoscimento archeologico speditivo.

di Claudio D’Amico, Bologna

Abstract

Questa nota ha lo scopo di fornire agli archeologi preistorici che si occupano di rocce verdi del Neolitico alcune informazioni sulla gamma compositiva e sulla corretta nomenclatura di queste. Per dare rigorose definizioni è necessario uno studio petroarcheometrico, che non sempre può essere a disposizione dell’archeologo, il quale tuttavia necessita di denominare e inquadrare le rocce verdi che studia nel modo più corretto possibile, senza ricorrere a nomi generici e limitativi come appunto “rocce verdi”, o usanze errate notate in seguito. Poiché lo studio completo di archeometria permette comparazioni sincroniche e diacroniche tra aree vicine e lontane permettendo deduzioni di pregnanza storica, è necessario che anche lo studio archeologico preliminare o privo di supporto archeometrico dia informazioni che permettano il massimo di comprensione della litologia e non introducano potenziali fraintendimenti, in modo che i pur limitati dati che potrà dare possano servire, per quanto possono,  all’ utilizzzo comparativo ai fini di provenienza, circolazione materiale sincronica e diacronica, distribuzione geografica, potendo inoltre ispirare eventuali approfondimenti archeometrici.

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