Si è appena conclusa la prima edizione del Concorso nazionale promosso e organizzato dall’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr), impegnata costantemente nel campo della conoscenza e diffusione delle metodologie scientifiche applicate allo studio del patrimonio culturale.
Già da anni, con la rassegna annuale “Arte e(ʹ) Scienza”, attraverso una serie di incontri, seminari e laboratori su tutto il territorio nazionale, i ricercatori AIAr illustrano ai visitatori di musei e siti archeologici tutte le possibili applicazioni delle indagini scientifiche utili per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali. Con lo stesso spirito e gli stessi obiettivi, è stata lanciata lo scorso anno la prima edizione del concorso “Metti in mostra l’Archeometria”, iniziativa che ancora con maggiore concretezza ha dimostrato quanto centrale possa essere il ruolo delle Scienze applicate ai Beni Culturali, anche nella progettazione di percorsi museali innovativi e inclusivi, garantendo da una parte l’accessibilità a informazioni tecnico-scientifiche e dall’altra contribuendo alla diffusione del sapere scientifico attraverso lo studio dei beni culturali.
Dieci i progetti candidati e altrettante istituzioni museali che hanno messo in campo risorse ed esperienze multidisciplinari proponendo ognuna soluzioni interessanti e innovative, utili affinché il visitatore possa avere gli strumenti e le conoscenze necessarie per diventare partecipe della scoperta, della ricostruzione oggettiva di contesti storico-artistici e archeologici, e della comprensione tecnico-scientifica dei processi di realizzazione. Tutto ciò attraverso un racconto fatto di aspetti generalmente “invisibili” ai fruitori, andando cioè “oltre ciò che l’occhio riesce a vedere”.
Il concorso “Metti in mostra l’Archeometria”, patrocinato da ICOM Italia e della rete dei beni culturali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, CHnet-INFN, è stato realizzato anche con la collaborazione scientifica di Archeostorie, ed ha prodotto, grazie al prezioso contributo di tutti i gruppi di lavoro partecipanti, la prima mappa dei Musei “archeometrici” italiani che sarà annualmente aggiornata con tutti i nuovi progetti espositivi che aderiranno alle future edizioni.
Di seguito viene riportata la classifica dei vincitori del concorso per l’edizione 2019:
Primo posto “ARCHEOLOGIA INVISIBILE” – Museo Egizio di Torino;
Secondo posto “LE ANALISI SCIENTIFICHE SUL PICCOLO VIOLINO BRACCO 1793” – Museo del Violino di Cremona;
Terzo posto in ex aequo “I CELTI A ESINO LARIO: CARATTERIZZAZIONE DI MANUFATTI METALLICI DEL PERIODO LA TÉNE” – Museo delle Grigne di Esino Lario (Lc) e “IL KOUROS RITROVATO” – Museo Civico Castello Ursino di Catania.
Per tutti gli altri partecipanti ci sarà un attestato di partecipazione al concorso.
I vincitori sono stati invitati a presentare i loro progetti espositivi nel corso dell’Assemblea annuale dei Soci AIAr che si terrà per via telematica il giorno 21 luglio 2020.
L’Associazione Italiana di Archeometria intende porre tale iniziativa al centro della sua attività nei prossimi anni in quanto ritiene che possa essere strumento fondamentale nella diffusione della applicazione e della conoscenza scientifica applicata ai beni culturali, e strumento utile anche alla creazione di nuove figure professionali, quali quelle dell’esperto scientifico divulgatore in ambito beni culturali e archeologia.